AMA global BIO e-Paper

BIO, SEMPLICE NO? Prodotti biologici dalla “Terra delle Alpi”. Ovvio! Perché? Basta guardarsi intorno per capire perché questo vicino del nordest rappresenta un’amata destinazione turistica: ci sono tre elementi che fanno dell’Austria il Paese che è. Tre elementi che rendono i prodotti unici. Si tratta della natura alpina fatta di boschi, al- peggi, campi coltivati e laghi. Un paradiso per le vacanze, certo, ma non solo... Acqua e aria pure, terreni fertili e sani sono gli ingredienti impre- scindibili per ottenere prodotti agroalimentari di altissima qualità. A ciò si aggiunge una lunga tradizione di agri- coltura a gestione familiare: piccole aziende che, pur dotate di tecniche avanzate, continua- no a lavorare come un tempo, assecondando i ritmi della natura e utilizzando le sue risorse in modo rispettoso e responsabile. E poi c’è anche la cultura, che si manifesta non solo nella mu- sica, nella letteratura e nell’architettura, bensì anche nella cucina (e gli italiani lo sanno bene), nelle sue ricette regionali e nei suoi prodotti. Il conto è presto fatto: sommiamo un contesto geografico unico, il sapere millenario dei con- tadini austriaci nel coltivare e lavorare materie prime naturali, la passione per una cucina ge- nuina e di qualità ed ecco il risultato: i prodotti agroalimentari biologici della “Terra delle Alpi” sono inimitabili semplicemente perché nasco- no solo qui, nel meraviglioso mondo della “Ter- ra delle Alpi”. Semplice, no? AMA-Marketing ama.global/it

Ecco perché non diamo nulla per scontato e facciamo tutto il possibile per tutelare questa armonia uomo-ambiente. Anche la legislazione austriaca mette in primo piano il rispetto della natura, così da poter consegnare questo equilibrio tanto deli- cato anche alle future generazioni. Il territorio conta numero- si parchi e oasi naturali, dove flora, fauna e paesaggi originari sono protetti. Per noi non è la moda del momento, ma una tra- dizione. Fin dal loro affacciarsi, per esempio, da noi sono ban- dite le tecniche OGM e abbiamo sempre detto un NO secco alle centrali nucleari. La stessa raccolta differenziata è diventata una pratica ovvia per ben il 95% della popolazione. Per non parlare dell’agricoltura, il cui ruolo determinante nel mantenimento dell’equilibrio ambientale è qui da sempre as- sodato. Già i nostri vecchi (e i loro vecchi) erano consci che una buona e consapevole gestione agricola fa la differenza. Da qui al Bio, il passo è stato breve. E ci sta portando sempre più lontano: negli ultimi decenni il numero di aziende biologiche certificate in Austria è in continua crescita. Con il cuore, noi plasmiamo la terra e la terra plasma il pae- saggio: rigoglioso, variegato e unico. ABBIAMO A CUORE L’AMBIENTE In Austria, la “terra delle Alpi”, laghi, fiumi e torrenti sono limpidi, l’aria è pulita, e sui prati c’è una grande biodiversità.

UNA „JOINT VENTURE“ DI SUCCESSO: TURISMO E AGRICOLTURA In Austria, la “terra delle Alpi”, l’aria è pura e l’acqua limpida e i paesaggi sono uno spettacolo in ogni stagione: tra prati e boschi si può passeggiare, arrampicarsi o pedalare, e in inverno, lan- ciarsi sulle piste da sci o spingersi senza fretta lungo i tracciati per il fondo. Così, la testa si fa leggera e l’anima ancora di più. La potenza del paesaggio... Il merito di chi è? Di Madre Natura, certo, ma anche di tutti quei contadini e montanari che nei se- coli hanno permesso di mantenere un equilibrio e un benessere antichi. Un’agricoltura responsabile – praticata con le mani ma anche con il cuore - favorisce questo equilibrio. Chi ama la ter- ra la lavora in modo sostenibile, contribuendo a mantenere in equilibrio terreno, flora e fauna e preservando le risorse per le generazioni future. L’agricoltura in Austria mantiene i paesaggi. La nostra formula è uomini+terra=cultura. Una cultura da condividere, secondo la proverbiale ospitalità austriaca, in- nanzitutto a tavola. Provare per credere (e per capire) con una vacanza in agriturismo. Le aziende Bio che offrono ospitalità sono moltissime, con proposte di vacanze salutari, per il corpo e per la mente. E già che ci siamo, perché non partecipare ai lavori e provare la gratificazione di collaborare alla produzione di eccellenze agroalimentari biologiche? Sapete davvero come il latte diventa formaggio? A partire dal pascolo in alpeggio fino alle cantine di stagionatura? Provate a gustare i formaggi bio dopo aver scoperto come nascono: avranno tutto un altro sapore. Il sapore della natura, della maestria, della consapevo- lezza e della... coscienza pulita.

AGRICOLTURA BIO Secondo natura, per il bene dell’uomo, degli animali e dell’ambiente In un territorio prevalentemente montuoso come quello au- striaco, per definizione fare agricoltura significa affrontare dure sfide. Il meteo variabile, superfici ripide da domare e altre condizioni spesso anche estreme hanno sempre influenzato il lavoro dell’uomo e il suo rapporto con il territorio. Questo ha favorito il nascere di aziende piccole e sostenibili, tipiche del panorama agricolo austriaco. Tra questi paesaggi alpini, il rispetto dell’ambiente è sponta- neo, oltre che doveroso. In Austria ci sono alpeggi attivi fin oltre i 2000 metri. Si tratta di malghe gestite con passione da intere generazioni. Anche laghi dalle acque addirittura potabili e una vegetazione spontanea tipica ancora inviolata esistono grazie a una gestione consapevole e rispettosa da parte di pic- cole aziende a conduzione familiare. In questo tipo di agricoltura si tiene conto della biodiversità e dell’equilibrio ambientale. Mantenere sani e in sicurezza terre- ni, flora, fauna, corsi e bacini d’acqua e la stessa aria significa salvaguardare anche l’uomo. È risaputo che mantenere la biodi- versità è indispensabile all’equilibrio dell’ecosistema. È proprio a questo che si applicano con responsabilità le aziende biologi- che. Evitano scrupolosamente le coltivazioni OGM, selezionano con cura le sementi e rinunciano a concimi chimici. Gli accorgi- menti, poi, si spingono anche alla scelta dei macchinari: meglio piccoli e leggeri, così da non gravare eccessivamente sul terreno. E naturalmente, più in alto è ubicata l’azienda, più l’impresa si fa dura. In certi casi, dell’aiuto di macchinari non se ne parla proprio e non resta che il lavoro a mano. Dell’altitudine e dei pascoli vergini giovano però sicuramente mucche, capre e pe- core, che brucano erbetta fresca e aromatica e si abbeverano di acqua di sorgente. È così che nascono le eccellenze nella “terra delle Alpi”.

Un piccolo Paese, dalla grande identità Bio. In Austria quasi un quarto della superficie agricola è interessato da agricol- tura biologica. 26,5 % Oltre la metà dei consumatori austriaci acquista Bio almeno una volta la settimana. Con il 97 per cento della gamma, gli alimenti Bio entrano quasi in ogni casa. I l B i o i n c i f r e In Austria, il Bio è in crescita in tutti i compar- ti. Latte fresco ed ESL (Extended Shelf Life = latte a lunga durata), yogurt naturale e patate detengono il podio degli acquisti al dettaglio. Classifica delle motivazioni dei consumatori all’acquisto di prodotti Bio. 30,2 % 26,3 % 24,1 % Benessere, cura del corpo 1 Gusto, piacere 2 1 2 0 2 t h c i r e B r e n ü r G , Nostalgia, tradizione, origine Rigore, responsabilità, controllo 3 4 2 2 0 2 & 1 2 0 2 H b m s e G g n i t e k r a M - A M A : i t n o F

RISPOSTE CHIARE Gli alimenti Bio sono quegli alimenti che... Già, che cosa? È molto semplice: gli alimen- ti Bio sono alimenti prodotti rispettando fedelmente il di- sciplinare biologico. Né più, né meno. A poter essere definiti Bio sono esclusivamente quegli alimenti che sono stati prodotti secondo un rigido disciplinare in materia. Sembra semplice, ma non lo è affatto. In questa definizione di Bio rientrano concetti come benessere degli animali, eco- nomia circolare, biodiversità, fertilità del suolo, assenza di manipolazione genetica, approccio riguardoso verso le risorse. In questa brochure abbiamo voluto raccogliere e chiarire tutti gli aspetti del Bio.

Uno dei compiti di AMA-Marketing è fare una netta distinzione tra fatti e mere convinzioni. Per poter optare per il Bio occorre capire fino in fondo che cosa significa davvero. Che cosa signiﬁca bio? Bio significa proteggere la natura. A proteggere il Bio ci pensa poi la legge. Solo gli agricoltori e i produttori che si attengono a quanto prescritto dalla Legislazione per il settore biologico dell’Unione Europea, che ne applicano le relative direttive e che accettano di essere sottoposti a controlli scrupolosi, possono essere dichiarati Bio. Legislazione e disciplinari, formulati per i professionisti del Bio, non aiutano però i destinatari finali del prodotto, cioé i consumatori, a chiarirsi davvero le idee su quel- lo che acquistano e che mangiano. Bio Da che cosa riconosco il bio? Per quanto riguarda gli alimenti, Bio è una denominazione pro- tetta. La denominazione Bio o il Logo biologico dell’Unione Eu- ropea sulla confezione garantiscono che quello che abbiamo tra le mani è a tutti gli effetti un prodotto biologico. Come tutto ebbe inzio Carinzia, 1927. I signori Wurzer, marito e moglie, fondarono, con il germanista ed editore berlinese Wilhelm Rath, la prima fattoria austriaca ad agri- coltura biodinamica. La bioagricoltura faceva così il suo debutto in Austria. Quell’azienda agricola, pioniera del Bio austriaco, è tuttora in attività, ormai alla settima generazione. Dritto al cuore della società Dati del 2020: circa il 23 per cento delle superfici coltivate in Austria è lavorato con metodi biologici, da oltre 24.000 agricoltori. Una fattoria su cinque è biologica. Il Bio non è più dunque un comparto di nicchia, ma ha di gran lunga conquistato il cuore della società. La crescita del biologico Latte e uova Bio vanno particolarmente forte e detengono oltre il 20% del mercato. Consideran- do tutto il comparto agroalimentare, la quota di mercato del Bio è di circa il 10 per cento, con una tendenza costante alla crescita.

1 2 3 4 Il Bio è senza OGM In agricoltura biologica non sono consentiti né sementi né mangimi geneticamente modificati. Il Bio salva il pianeta Rinunciando all’impiego di pesticidi chimici, il Bio protegge acqua e ambiente. Il Bio rispetta gli animali Il disciplinare Bio impone di riservare a ciascun capo di bestiame sufficiente spazio per muoversi agevolmente e mantenere i propri comportamen- ti naturali. Il Bio si adatta alla specie Per preservare i naturali comportamenti degli animali, deve esser garantito loro l’accesso al pascolo e agli spazi aperti. 5 Il Bio è prevenzione Primo: „Prevenire è meglio che curare“. Secondo: Per curare, meglio la medicina naturale. Terzo: Medicina tradizionale solo se indispensabile, comunque sotto stretto controllo e con ampia documentazione. I O B L I I E R E L G E C S R E P I V I T O M 0 1 6 7 8 9 10 Il Bio ha i piedi per terra Frutta e ortaggi Bio devono essere coltivati in terra, in modo naturale. L’impiego di fertilizzanti di sintesi è severamente vietato. Il Bio signiﬁca biodiversità, nel campo e nel piatto Grazie alla coltivazione a rotazione, nonché al recupero di specie dimenticate (piante) e razze antiche (bestia- me), il Bio contribuisce a mantenere la biodiversità. Il Bio salvaguarda il clima Ricorrendo solo a fertilizzanti naturali e grazie alla rinuncia a concimi chimici a effetto rapido, il Bio salvaguarda il clima. Il Bio è sicuro Alla sicurezza del consumatore provvedono rigidi e di- versificati controlli, effettuati lungo l’intera filiera. Dal- la fattoria al punto vendita, il Bio è sempre garantito. Il Bio è inconfondibile Ogni prodotto bio confezionato deve riportare il Logo biologico dell’UE. I prodotti sfusi devono comun- que essere chiaramente riconoscibili come Bio.

La terra È vita Il terreno è un ecosistema assai complesso. Dal suo benessere dipende l’agricoltura. E non solo. Dal latino humus = Terra. Terra fertile. Il terreno è un deposito di sostanze nutritive e lo spazio vitale di infiniti esseri viventi. Il suolo trattiene e purifica l’acqua. È l’habitat di animali più grandicelli - come per esempio il lombrico, utilissimo perché dissoda il suolo e produce humus - ma anche di microorganismi, come batteri e flagellati. Questi ultimi producono a loro volta humus e giocano un ruolo importante nel mante- nimento dell’ecosistema. L’humus è l’insieme di sostanze organiche derivate dai residui di raccolti e radici provenienti da sove- scio verde e concimi naturali. In parole semplici, l’humus è la somma della produzione metabolica dei lombrichi, dei microorganismi e di tutti gli altri „abitanti“ del suolo. Il tasso di humus del terreno è il metro con cui misurarne la fertilità. Poco humus, bassa fertilità. Ecco perché un terreno „vivo“ è così importante per l’agricoltura (e non solo).

Il principio Economia circolare Tutto si rinnova Terreni Bio La terra è il vero capitale di ogni agricoltore. L’economia circolare, una delle colonne portanti dell’agricoltura bio- logica, è in grado di mantenere il valore di questo capitale. Le sostanze nutritive che le coltivazioni tolgono al terreno gli vengono restituite da fonti prodotte in azienda, proprio come in un circolo chiuso. Economia circolare significa autoprodurre sia man- gimi che concimi, riutilizzando quello che avanza in azienda per ottenere compost, concime verde e ferti- lizzanti naturali (letame, liquame e colaticcio), rimettendo quindi tutto in circolo.

Alla coltivazione di piante che impoveriscono il suolo di determinati nutrienti, andrebbe sem- pre fatta seguire quella di piante che necessi- tano di altri tipi di nutrienti e possibilmente anche in quantità inferiore. Per non parlare di quelle piante che al suolo additittura restitui- scono sostanze nutritive. Gli errori in fatto di rotazione delle colture hanno sull’agricoltura biologica un impatto disastroso, perché è im- possibile rimediarvi senza ricorrere a concimi minerali facilmente solubili. Le piante da coltivazione richiedono spesso ingenti quantità di azoto. Ecco perché in agri- coltura biologica si selezionano specie capaci di fissare l’azoto e di produrre humus - come il trifoglio e le fave, per esempio - in alternanza alle normali colture. Per rimediare all’impove- rimento del terreno si può poi intervenire an- che con fertilizzanti organici (compost, letame ecc.), come insegna sempre l’economia circolare. Niente meno, niente più Ad aumentare la componente di humus del terreno e migliorarne quindi la fertilità, può aiutare una rotazione equilibrata delle colture: pochi tuberi (come le patate) e radici commesti- bili, poco suolo incolto (i cosiddetti campi aper- ti) e un’ampia varietà di colture intercalate o alternative. Grazie alle attività complementari, le piante avranno tutto ciò di cui necessitano. Il livello di humus resta costante, l’erodibilità del suolo cala considerevolmente e i raccolti resta- no stabili. L’agricoltura biologica ha tra i suoi obiettivi il mantenimento della biodiversità, con un occhio di riguardo per i cosiddetti frutti e ortaggi dimenticati. I semi e le piantine Bio delle specie antiche vengono curati e fatti cre- scere senza mai ricorrere a pesticidi o concimi chimici. Nè tanto meno a tecnologie genetiche, assolutamente proibite in agricoltura biologica. Il Bio comincia già dal seme La coltura dei semi biologici e la relativa certi- ficazione è quindi un processo lungo e costoso. Ne consegue che non sempre sono disponibili semi Bio a sufficienza. In questi casi, la bioagri- coltura deve ripiegare su semi convenzionali, purché non trattati. Questa procedura neces- sita di autorizzazione da parte degli organi di controllo Bio competenti. 2020 Grano 2021 Patate 2022 ZUCCHE Coltura a rotazione: Ogni anno una pianta diversa sul campo.

LOTTA SÌ, MA A COLPI DI BIO c o B i o i l g o l i i s n u t i i n s e t t i i p o s t o a g l l o r o u n a b e l F a i C o s t r u i s c i a l i s t r u z i o n i c a s e t t a : w w w . b i o i n f o . a t . ! i l l a s i t o La natura è alla ricerca costante di equilibrio. Con al suo attivo qual- che miliardo d’anni di esperienza nell’elaborare strategie di sopravviven- za, ne ha da insegnare all’uomo! Per la natura, qualsiasi danno le venga arre- cato, si traduce in una lezione per trovare le opportune misure di compensazione per rista- bilire l’equilibrio. Proprio questo cerca di fare l’agricoltura biologica: utilizzare solo strategie naturali. Un chiaro esempio di questo tipo di approccio è il ricorso ai cosiddetti insetti utili. L’utile degli insetti utili Gli afidi sono parassiti che mangiano le foglie delle piante da coltivazione. I sirfidi, al contra- rio, sono insetti utili, perché si nutrono degli afidi. Con la lotta biologica e integrata, i bio- agricoltori invece di ricorrere a pestici chimici, contrattaccano gli afidi schierando i sirfidi. La natura ha una risposta a tutte le sfide che l’agricoltura può porre. Bombi e api non si limi- tano a impollinare i fiori... Insetti, articolati, vermi, batteri e funghi in bioagricoltura sono tutti stratagemmi utili. La naturalità insom- ma, seppure in qualche modo „pilotata“, è alla base del ciclo biologico.

LA SOCIETÀ DEGLI ANIMALI Nei bioallevamenti gli animali possono soddisfare tutte le proprie esigenze di socializzazione e man- tenere le proprie naturali abitudini di comporta- mento. Per esempio, è garantita loro la possibilità di abbeverarsi con acqua pulita ogni volta che lo desiderano. Vengono inoltre tenute in conto le loro gerarchie sociali, il che comporta una oculata gestione degli spazi. E questi non sono che alcuni esempi del rispetto riservato dai bioallevatori ai propri animali. Che si tratti di mucche, maiali,capre o avicoli, tutti gli animali da allevamento sono socievoli, abituati a vivere in gruppo. L’allevamento Bio ne tiene pienamente conto. Bio mangia Bio Il Bio può essere vero Bio, solo se Bio mangia Bio. Uova, carne e latte biologici sono il risultato di una filiera severa- mente controllata, in cui rientra anche la scelta del mangi- me con cui nutrire gli animali. Che deve essere a sua volta rigorosamente Bio. Solo la carne da animali nutriti con mangime biologico può essere certificata Bio e come tale essere commercializzata.

Gli animali hanno bisogno di spazio, nutrimento, aria, luce e tranquillità. Ma hanno anche bisogno di spostarsi liberamente e socializzare con i propri simili. Questo significa che gli ingredienti e la produzione del cibo per gli animali devono attenersi rigorosamente a quanto previsto dalla Legislazione per il settore biologico dell’Unione Europea e devono essere sottoposti ai previsti controlli. Alcune associazioni di produttori Bio, poi, sono particolarmente esigenti anche per quanto riguarda la provenienza degli ingredienti, il modo in cui vengono col- tivati e fertilizzati, gli elementi che li compongono ecc. Se tutti questi aspetti sono conformi al disciplinare Bio e se i controlli hanno esito positivo, allora e solo allora, il man- gime può essere certificato Bio. D’altro canto, agli animali non può essere dato nulla da mangiare che non sia effettivamente Bio. Un esempio per capire meglio: la carne di selvaggina è assoluta- mente naturale, ma non per questo è da conside- rarsi biologica. Nessuno controlla né può control- lare, infatti, di che cosa si nutrono caprioli, cervi e camosci liberi nel bosco.

Animali in salute In tema di allevamento biologico, la parola d’ordine è sempre salute. Occorre evitare in- somma che gli animali si ammalino. Nelle aziende Bio due sono i principali accorgimenti in questo senso: Agli animali deve essere garantito uno stile di vita consono alla propria specie. 1 2 Il movimento, soprattutto all’aria aperta, e il contatto con i propri simili contribuiscono sensibilmente al benessere e alla salute degli animali, tanto quanto una giusta e sana ali- mentazione. La somministrazione di mangime concentrato è concessa solo in misura limitata e sotto stretto controllo. Nell’allevamento biologico è data priorità as- soluta a un’alimentazione consona alla specie e calibrata sul suo effettivo bisogno. Bovini e ovini vengono nutriti soprattutto con erba e fieno e al mangime concentrato spetta un ruolo assolutamente secondario e limitato. In caso di malattia si prediligono rimedi e cure naturali. Animali da rispettare Nell’allevamento biologico è imperativo cre- scere animali sani. Non è solo una questione economica, ma anche una filosofia etica, che impone di allevare in fattoria animali che si- ano sì redditizi, ma anche longevi. A conta- re, infatti, non è la resa annuale, ma quella dell’intero ciclo vitale. Nonostante il rispetto e tutte le attenzioni loro dedicati, anche nei bioallevamenti può però succedere che le be- stie si ammalino. In questo caso è ovviamente importante che sia loro garantita un’adeguata assistenza medica. Se la medicina naturale non dovesse rivelarsi efficace, il veterinario è autorizzato a prescri- vere medicinali convenzionali. Per legge, però, la commercializzazione di prodotti da animali trattati con farmaci convenzionali prevede un tempo di attesa doppio rispetto a quello pre- visto per i prodotti da animali curati con na- turopatia e fitoterapia. Nell’allevamento Bio a ogni capo è concesso un massimo di tre tratta- menti l’anno di medicina convenzionale. Nel caso i trattamenti dovessero superare i limiti stabiliti, l’animale perderebbe lo status Bio. Il che è ovviamente l’ultimo auspicio in asso- luto di un bioallevatore.

A TUTTO BENESSERE Il Bio ha a cuore l’incolumità degli animali. Per gli animali, Bio significa anche incolumità fisica. Procedure come per esempio la mozzatura (accorciatura) della coda o la molatura preventiva dei denti sono quindi ri- gorosamente proibite. Nell’eventualità che un intervento chirurgico, per mano esclu- sivamente di un veterinario, si renda assolutamente necessario, prima di operare va somministrato all’animale un adeguato anestetico e/o antidolorifico. Capre 54 % Pecore 30 % Bovini 22 % Avicoli 22 % Suini 3 % Le percentuali del bioallevamento in Austria Fonte: Grüner Bericht 2021 (rapporto annuale pubblicato dal Bundesministerium für Landwirtschaft, Regionen und Tourismus, BMLRT (omologo dell’italiano Mipaaf))

Avicoltura Bio Nell’allevamento Bio è importantissimo garantire libertà di movimento agli animali. Nel caso di polli, galline ecc. è obbligatorio assicurare loro un am- biente vasto e vario in cui razzolare, dove siano presenti anche sufficienti na- scondigli, in cui all’occasione riparare velocemente. La questione dei nascon- digli può far sorridere, ma è una cosa seria: per loro natura (e non senza valide ragioni!) i volatili da cortile temono fortemente gli uccelli rapaci... Un prato libero ma senza vie di fuga, quindi, li costringerebbe a stare costantemente all’erta e causerebbe loro forte stress. Se quindi per il benessere dei pennuti la libertà è importante, la sensazione di sicurezza è addirittura indispensabile. Nel caso di anatre e oche, poi, l’habitat ideale deve naturalmente prevedere anche un facile accesso all’acqua, per esempio di un ruscello o di uno stagno. Bovinicoltura Bio Nelle stalle per bovini è indispensabile che non scarseggi lo spazio. Le moderne stalle a stabulazione libera consentono all’animale di muoversi agevolmente, di sdraiarsi comodamente e di abbeverarsi ogni qualvolta lo desideri. Alcune stalle prevedono addirittura un paddock. Potrebbe sem- brare un paradosso, in realtà è la conferma che nell’allevamento Bio non c’è differenza sostanziale tra outdoor e indoor. Spesso, poi, la stalla affaccia direttamente sul pascolo verde, cui tutto il bestiame, compreso quello che usufruisce del paddock, ha libero accesso. Nell’allevamento Bio, l’accesso ai pascoli durante il periodo di pascolo (dal 1 aprile fino al 31 ottobre) deve es- sere garantito, sempreché lo permettano le condizioni climatiche e stagio- nali e lo stato del suolo. Quando è possibile, per l’estate i capi transumano agli alpeggi (sono ben 5000 quelli attivi in Austria). DENTRO E

Ovinocoltura Bio L’allevamento Bio di pecore e capre in Austria è particolarmente diffuso. La cura di questi ovini necessita infatti di requisiti che coincidono con quelli previsti dalle linee guida Bio. I piccoli di pecore e capre vengono allattati con latte Bio per almeno 45 giorni, nello specifico il più possibile con latte ma- terno. Anche a queste specie deve esser garantita la libertà di movimento, sia al chiuso che all’aperto. In particolare alle capre, che amano arrampicar- si e si divertono a saltare e aggirare ostacoli. Su inicoltura Bio Secondo i precetti Bio, anche ai maiali - perché possano vivere in maniera consona alla loro specie - deve essere garantito il giusto spazio, sia al chiu- so che all’aperto. Non solo. Un porcile Bio deve essere obbligatoriamente suddiviso in più settori: ci devono essere un comparto per il riposo, ben fornito di paglia su cui gli animali possano sdraiarsi, uno spazio preposto all’alimentazione, un’area adeguata al pascolo (sia interna che esterna) e naturalmente un defecatoio separato. Sì, perché in realtà i maiali sarebbero per propria natura molto puliti. Oltre che dei gran curiosi... Ecco perché nel porcile ci deve essere anche uno spiazzo dove lasciare materiali di vario genere (catene, bastoni ecc.) con cui i maiali possano intrattenersi e giocare. Però, ogni qualvolta sia possibile, fuori i maiali! La filosofia Bio lo consiglia, la legislazione Bio lo impone. Soprattutto nel caso di razze molto robuste, come per esempio la Mangalica o la Turopolje, particolarmente adatte a un allevamento naturale come quello biologico. O E FUORI

BIO-DEL CLIMA SALVAGUARDIA Semplici capricci del tempo e vere e proprie minacce climatiche, qual è il confine? Si può parlare di cambiamenti climatici, quando le condi- zioni naturali si modificano in modo sensibile e quando dei valori di riferimento si alterano. Come per esempio nel caso delle temperature medie, che presto potrebbero innalzar- si di 2°C. Può sembrare poco, invece è tantissimo: quante e quali specie animali e vegetali del territorio austriaco ne risentirebbero e in quale modo? Tutto è collegato, ed ecco allora diventare evidente il ruolo ecologico della bioagricol- tura. Sì, perché tutto ciò che ruota attorno al concetto di Bio - sostenibilità, utilizzo non invasivo delle risorse, economia circolare il più possibile autoalimentata - contribuisce for- temente a rafforzare i meccanismi naturali dell’ecosistema. Diventa quindi determinante puntare attivamente sull’agri- coltura come misura per la salvaguardia del clima. L’agricol- tura, insomma, non dovrebbe essere il problema, bensì par- te della soluzione... Nessuna pretesa che il Bio da solo possa mettere in salvo il pianeta, certo, ma senza il Bio potrebbe diventare davvero difficile mantenere le nostre risorse.

EFFETTI SUL CLIMA DELL’AGRICOLTURA BIO Determinate caratteristiche del- la bioagricoltura hanno effetti non solo su coltivatori e alle- vatori, sulla produzione, sugli animali e sulla campagna, ma su tutto l’ecosistema. I terreni a coltivazione biologica trat- tengono per anno ed ettaro mediamen- te una tonnellata di anidride carbonica (CO2) in più rispetto a quelli a coltiva- zione convenzionale. Il segreto sta in una adeguata rotazione delle colture, che alterni piante dal forte fissaggio di CO2 e specie intercalari (come per esempio il trifoglio). Ma anche nella concimazione con letame (il che signi- fica più humus), nonché nella maggiore capacità di fissaggio di CO2 dell’appara- to radicale delle colture principali. Coltivazione Bio e avversità metereologiche. La fertilità del terreno con l’agricol- tura biologica viene sensibilmente aumentata. Basti pensare a un suolo popolato di lombrichi: qui si arriva a rilevare una biomassa superiore di al- meno due terzi. La bioagricoltura vin- ce anche contro le avversità del meteo: un terreno „vivo“ è in grado di assor- bire meglio l’acqua ed è quindi anche meno soggetto all’erosione. Meno gas serra. Il Bio protegge anche le acque, sot- terranee o di superficie che siano. Ri- nunciando (obbligatoriamente, come da disciplinare) ai concimi azotati e ai pesticidi sintetizzati chimicamente, si evita che sostanze inquinanti (per esempio i nitrati) finiscano nell’acqua. Viene inoltre rilasciata una quantità inferiore di protossido di azoto (N2O, uno dei dannosi gas serra). L’agricoltu- ra biologica aiuta a ridurre l’inquina- mento da azoto: prediligendo infatti compost e letame ai concimi chimici, ricicla l’azoto reattivo invece di intro- durne di nuovo nell’ambiente. Si cal- coli che per il clima l’N2O è fino a 300 volte più dannoso della CO2. 5 6 t r o p e R - n e n ü h T : e t n o F

VIVA LE DIRETTIVE E ancor di più gli scrupolosi controlli che ne verificano la corretta applicazione. Almeno una volta l’anno, ma anche di più nei casi considerati a rischio, le aziende Bio ven- gono ispezionate da parte di personale quali- ficato, preposto a eseguire controlli ufficiali e imparziali. L’intera filiera Bio viene passata sotto la lente, dalle sementi al mangime, fino al prodotto finale. Oggetto dei controlli sono anche gli agricoltori e allevatori stessi, nonché tutti i laboratori di lavorazione, come mattatoi e caseifici, e persino i comparti per il confezio- namento e la commercializzazione. Viene ve- rificato ogni dettaglio, sia per quanto riguarda ovviamente l’allevamento e l’alimentazione del bestiame e la lavorazione del terreno, sia per quanto concerne igiene e pulizia. I vari attori della filiera devono poter documentare esaustivamente ogni processo, e di tutti i re- gistri viene verificata anche l’attendibilità per garantire una perfetta tracciabilità.

Un’ispezione Bio può durare anche diversi giorni, a seconda delle dimensioni e della portata dell’ azienda sotto esame. Se quest’ulti- ma rispetta tutti i requisiti, ottiene infine una certificazione Bio della validità di un anno. In agricoltura, ogni anno, viene tra l’altro veriﬁcato: • che vengano impiegati esclusivamente fertilizzanti e prodotti fitosanitari autorizzati dal disciplinare • che vengano acquistate e piantate esclusivamente sementi ammesse dal disciplinare • che venga acquistato solo mangime con- forme a quanto previsto dal disciplinare • che agli animali siano garantiti spazio a sufficienza e libertà di movimento • il tipo di trattamento riservato agli ani- mali in caso di malattia Nella trasformazione alimen- tare, quindi nel caso di aziende che producono formaggi, carni, prodotti da forno, tra gli altri, viene controllato: • che le materie prime (per esempio latte, carne e cereali) e gli additiv i (per esempio addensanti e aromi) siano di origine biologica e siano ammessi dalla legisla- zione Bio • che le materie prime Bio siano conser vate correttamente • che produzione Bio e produzione conven- zionale siano opportunamente separate • che i certificati e le bolle di accompagna- mento siano ag giornati e corretti Solo se l’ispezione si conclude con esito positivo, l’azienda può essere dichiarata impresa Bio e i suoi prodotti possono fregiarsi del Logo biologico dell’Unione Europea (EU-Bio-Logo).

I MARCHI DEL BIO Sono davvero tantissimi i loghi, marchi, brand, acronimi, simboli e contrassegni con cui ci troviamo a confronto sulle etichette. Ma niente paura: riconoscere il vero Bio in realtà è molto semplice. EU-BIO-LOGO Il logo biologico UE, marchio ufficiale dell’Unione Europea per il biologico Tutti i prodotti alimentari Bio confezionati, in vendita sui mercati comunitari, devono riportare sull’involucro il Logo biologico dell’UE, il marchio verde ufficiale dell’Unione Europea. A fregiarsene sono esclusivamente quei prodotti per i quali siano state rispettate tutte le norme imposte dalla Legislazione europea per il settore biologi- co circa gli standard minimi previsti. Vale a dire quei prodotti che risultano da una produzione agroalimentare basata per almeno il 95% su agricoltura ecologica. L’EU-Bio-Logo è il logo comunitario per bioalimenti, riconosciuto universalmente in tutti i Paesi dell’Unio- ne Europea. L’EU-Bio-Logo - esattamente come la definizione BIO in campo alimentare - è tutelato dalla Legislazione europea per il settore biologico contro l’utilizzo per prodotti non effettivamente biologici. In questo modo vengono garantiti sia la tutela del consumatore che la concorrenza leale.

Accanto all’EU-Bio-Logo, sulle confezioni possono comunque comparire anche i loghi di realtà biologiche private, come per esempio le singole associazioni di categoria (Bio Austria, Demeter, Erde und Saat, Biolandwirtschaft Ennstal), o di enti di controllo e marchi commerciali. Chi predilige poi prodotti Bio del territorio e di alta qualità, per quanto riguarda i prodotti Bio austriaci, può fare riferimento al logo AMA, statale e indipendente. AMA-BIOSIEGEL Più Bio, più qualità. Sulle linee guida del Logo biologico dell’EU, AMA-Marke- ting ha elaborato un marchio di qualità per i prodotti Bio austriaci: l’AMA-Biosiegel. Le direttive per l’ottenimento del marchio governativo AMA si rifanno a quelle previ- ste dalla Legislazione europea per il settore biologico. Tali direttive assicurano alta qualità degli alimenti, severi standard ambientali e origine protetta. Il bollino tondo rosso e bianco dell’AMA-Biosiegel garantisce non solo la provenienza nazionale della materia prima, ma anche la sua lavorazione e trasformazione in territorio austriaco. Per quanto riguarda la tracciabilità della carne, poi, l’A- MA-Biosiegel garantisce non solo che l’animale è nato in Austria, ma che sempre qui è stato allevato, nutrito, ma- cellato e infine lavorato. Più Bio: i Più qualità: i • • • • 100 per cento di ingredienti biologici – per lo più da sistemi di controllo di qualità dei prodotti agricoli riconosciuti prodotti naturali ottenuti nel rispetto delle rigide direttive in fatto sia di produzione sia di lavorazione (per es. utilizzo di soli aromi naturali) rinuncia a olio di palma e olio di palmisto imballaggi ecologici, per esempio senza PVC • • • • severi criteri microbiologici e chimico-fisici, oltre le prescrizioni di legge controlli costanti delle aziende, analisi puntuali del prodotto ed esami sensoriali tracciabilità delle materie prime e delle risorse rigide norme igieniche nella produzione

AMA-MARKETING L’Agrarmarkt Austria Marketing è l’ente austriaco ufficiale per la certificazione di qualità, trasparenza e origine controllata nel settore agroalimentare. Nel 1995, con l’ingresso dell’Austria nell’Unione Europea, ad AMA è stato affidato il compito di promuovere il marketing dei prodotti agricoli. Si tratta di un ente istituzionale, le cui compe- tenze e professionalità sono al servizio di qualità, trasparenza, neutralità e affidabilità. AMA-Marketing è affiliata al 100% dell’organo statale di regolamentazione del mercato AMA. L’AMA-Biosiegel, in particolare, è il sigillo ufficiale di quali- tà riconosciuto ai prodotti austriaci da agricoltura biologica. Il marchio, concesso e confermato solo a seguito di severi e continuativi controlli, è garanzia di alta qualità e di una filie- ra interamente biologica. Il rilascio del marchio è assoggetta- to al possesso di rigidi requisiti, stabiliti da precise direttive. Solo così, quella biologica può essere garantita come una pro- duzione sicura. I suoi compiti principali, stabiliti su base giuridica, sono: • • la promozione della vendita di prodotti agroalimentari su tutti i mercati, compresa l’esportazione nei mercati interni dell’Unione Europea e in quelli internazionali. l’elaborazione e applicazione di diversi programmi di certifi- cazione di qualità per i prodotti agroalimentari. Rientrano in quest’ottica il marchio di qualità AMA, il marchio AMA Bio ed il marchio AMA GENUSS REGION (per realtà che prati- cano la vendita diretta, manifatture alimentari ed attività di ristorazione), nonché altri marchi nazionali di garanzia. Il marchio AMA Bio è garanzia di: • prodotto biologico al 100% • qualità eccellente • origine tracciabile • controlli neutrali e indipendenti • rispetto della normativa UE per il Bio e delle direttive specifiche di AMA-Marketing per il settore.

COLOPHON: Proprietà, produzione, edizione, progetto, realizzazione, testi: Agrarmarkt Austria Marketing GesmbH, Dresdner Straße 68a, 1200 Wien. 2. edizione 2022 Foto: AMA | Senza previa ed espressa autorizzazione da parte di AMA-Marketing GesmbH, la riproduzione, anche parziale, di contenuti e immagini tutelati dal diritto d’autore, è severamente vietata e punibile penalmente. Ciò vale anche nel caso di duplicazioni, traduzioni, microfilm o rielaborazioni con sistemi elettronici. La presente brochure è desti- nata esclusivamente a uso privato, per scopi promozionali. I suoi contenuti sono stati elaborati secondo scienza e coscienza, la proprietà non può tuttavia garantirne correttezza, completezza e affidabilità e declina ogni responsabilità, in particolare per quanto concerne eventuali ripercussioni sulla salute. Le indicazioni di tipo medico e sanitario presenti nella brochure non sostituiscono il parere del proprio medico o farmacista o di qualsivoglia altro professionista sanitario. ama.global/it